Ampliamento Rifugio Malghette

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Le opere così come pensate rappresentano la sintesi di un percorso progettuale che ha coinvolto le Amministrazioni interessate (Ente Parco Naturale Adamello Brenta e Comune di Pinzolo) gli attuali gestori del Rifugio ed i Servizi Provinciali competenti per gli aspetti gestionali, turistici ed ambientali.
Ogni scelta progettuale è stata orientata al raggiungimento dell’obiettivo di adeguamento funzionale mediante incrementi volumetrici indispensabili e mantenendo inalterate le principali caratteristiche del Rifugio. 
L’edificio si trova tutt’ora nello stato originariamente realizzato.
La proprietà si trova quindi nella necessità ormai irrinunciabile e nell’esigenza improcrastinabile di attuare i lavori di adeguamento e ampliamento della struttura, stante il sempre più elevato numero di visitatori e turisti che giungono al Rifugio, che ormai non possiede più i requisiti dimensionali e le caratteristiche basilari che contraddistinguono tutti i Rifugi Alpini esistenti nel Parco Naturale Adamello Brenta, che sono stati oggetto di interventi radicali.
Oltre ai turisti che sostano e soggiornano nel Rifugio Alpino “Malghette” sono sempre più numerosi anche i visitatori che transitano e/o si soffermano all’esterno, ed è quindi indispensabile realizzare quegli spazi e quei servizi dedicati principalmente ai visitatori “esterni”, che oggi si vedono “obbligati” ad entrare nel Rifugio.
Oltre a ciò, vi è la necessità di provvedere all’adeguamento delle previsioni normative, realizzando gli spazi e i volumi previsti dalla Legge Provinciale e provvedendo all’adeguamento degli spazi alle norme igienico sanitarie vigenti.
Tutti i nuovi volumi e le nuove superfici previste soddisfano pertanto i requisiti sopra citati, fermo restando la capacità ricettiva del Rifugio Alpino (sia in termini di posti letto che di posti a sedere), che viene mantenuta inalterata.
La consapevolezza del fatto che il Rifugio viene comunque a trovarsi in un contesto paesaggistico e naturalistico a ridotta antropizzazione e ad elevato valore ambientale, rappresentato anche dal fatto di essere ricompreso nel territorio del Parco Adamello-Brenta, hanno reso evidente la necessità di operare come segue:
1.    ridurre al minimo indispensabile gli aumenti di volume della struttura;
2.    conservare, per quanto possibile, la memoria storica e l’impianto architettonico della struttura esistente.
La riorganizzazione e la razionalizzazione degli spazi funzionali del Rifugio non possono prescindere, sostanzialmente, dalla constatazione di quanto segue:
- gli spazi disponibili, al fine di garantire al Rifugio un livello di funzionalità consono con gli standard fissati dalle normative di settore ed adeguati al tipo di servizio che si intende offrire, risultano attualmente insufficienti per numero e per dimensioni utili;
- particolare attenzione deve essere rivolta alle aspettative dei frequentatori della struttura i quali, pur nella consapevolezza della particolarità del luogo in cui si trovano, richiedono livelli minimi di servizi e dotazioni;
- la creazione di nuovi spazi funzionali deve essere limitata al minimo indispensabile e deve essere rispettosa della “identità strutturale” del manufatto originario;
- dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla L.P. 15/03/93, n. 8 “Ordinamento dei rifugi alpini, bivacchi, sentieri e vie ferrate” e del relativo regolamento di attuazione D.P.G.P. 04/05/1998 n. 9-81/Leg..
L’idea progettuale prevede di realizzare un ampliamento alla struttura esistente sul lato sud mantenendo quindi l’affaccio tradizionale sul lago ed in parte anche sui fronti est ed ovest.
La tipologia e i materiali del nuovo volume sono il risultato di un confronto tra lo studio scrivente e il Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio.
Il nuovo manufatto si inserisce rispettando il corpo esistente; viene ripresa la pendenza dei timpani originari e si raggiunge una fusione tra il tetto esistente e quello nuovo. Operando in questo modo il tetto diventa l’elemento di unione tra la situazione esistente e quella di progetto.
Il materiale che fa da unione/stacco tra il volume vecchio e il nuovo è il rivestimento in rame ossidato verde utilizzato sia per la copertura che per le facciate. Il tetto del nuovo corpo si piega e diventa facciata creando così una netta separazione tra il manufatto esistente e l’ampliamento. Le nuove facciate est ed ovest e la facciata nord del volume basso, andato a sostituire i corpi di servizio esistenti, vengono rivestite con perline di larice di larghezza variabile e le stesse in corrispondenza dei fori si piegano a formare degli imbotti svasati. I serramenti vengono montati dietro a questi imbotti sul filo interno del muro mascherando completamente i telai. I fori a piano terra sul fronte ovest hanno un sistema di oscuramento/protezione rappresentato da delle ante di larice scorrevoli esternamente su binario. 
Per una descrizione dettagliata delle forme, dei volumi e dei materiali si rimanda alle tavole di progetto.
Il volume lordo attualmente esistente è pari a mc 520,684 e il volume complessivo proposto è pari a mc 956.070, con un incremento pari a complessivi mc 435.386, decisamente inferiore rispetto ad una precedente proposta presentata nell’anno 2002, poi non perfezionata.
In ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 22 comma 3 delle Norme di Attuazione del P.U.P., si evidenzia che il nuovo volume lordo in ampliamento del primo piano adibito a stanze e servizi del personale è pari a mc 301,953, inferiore quindi ai 450 mc massimi ammissibili.
Nelle volontà progettuali viene mantenuta invariata l’attuale capacità ricettiva, sia in termini di posti a sedere che di posti letto, in quanto la sala ristorante a piano terra e la zona letti a primo piano non vengono ristrutturate.
Viene ampliato il piano terra, collegandolo al blocco esterno esistente, realizzando nel nuovo volume il bivacco accessibile dall’esterno, un bagno per disabili, l’ampliamento e l’adeguamento della cucina con wc, nonché la nuova scala di accesso al primo piano. In questo modo, oltre ad adeguare l’edificio ai requisiti di cui alla L.P. 15/03/1993 n. 8 e relativo Regolamento di Esecuzione D.P.G.P. 20/10/2008 n. 47, viene realizzato l’accorpamento e l’aggregazione dei vari blocchi esistenti, realizzando un edificio unico, migliorando l’aspetto dei luoghi e contribuendo ad ottimizzare gli spazi e i volumi. 
Vengono realizzati servizi igienici esterni (maschi, femmine), utilizzabili pertanto da tutti i turisti di passaggio che non soggiornano o sostano nel Rifugio e un piccolo ampliamento sul lato est ospita il bar che si affaccia sulla terrazza esterna all’ingresso del Rifugio nel blocco esistente.
A piano primo vengono ricavate le stanze a servizio del personale femminile e maschile, con i relativi servizi e spogliatoio del personale.

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